lunedì 30 settembre 2013

Chiedimi se mi piace insegnare....




Quando mi chiedono che mestiere svolgo rispondo con il sorriso sulle labbra che insegno.
<< Che bello!>>.Questa l'esclamazione più spontanea che ricevo in genere.
E io aggiungo fiera : << Si, non immagini quanto!>>.
Fare l'insegnante risponde al richiamo di tutti i sensi e si veste di una vasta gamma di emozioni,a partire dalla tenerezza fino al, non da ultimo, il grande senso di responsabilità.
Quando ho davanti un bambino con il grembiulino indosso, frugo sotto il grembiulino per cercare la sua personalità e comprenderne il vissuto.Lo faccio in maniera automatica e con lo stesso slancio abbatto i pregiudizi!.Sotto il grembiulino posso trovare dei vestiti dismessi, ma non penso subito che è un bambino di bassa estrazione ma che potrebbe avere dei genitori intelligenti che guardano più al lato pratico che quello estetico "modaiolo".Se trovo dei vestiti eleganti e poco comodi penso che magari i genitori potrebbero avere un figlio, più spesso una figlia,con un buon dose di simpatica predilezione per le cose belle e appariscenti.Tutto potrebbe essere il contrario di tutto.
Come capire allora la realtà?.
Comunicare.Questa è la parola d'ordine del mio agire.
Domandare, osservare, mostrare, interpretare.

Il bambino è una bella opera d'arte che si può decidere di osservare sotto una "buona luce", che faccia risaltare ancora meglio il soggetto, ciò che si cela dietro l'apparenza.

Ad esempio puoi coglierne  i colori e le sfumature riconoscibili
Maestra:<< Ma perchè stai colorando questo fiore così, tutto nero?>>. Bambino :<<Ma a me piace il nero!>>. 
Puoi capirne la consistenza delle linee:
Maestra << Attento allo spigolo, ti sei fatto molto male? >>. Bambino (orgoglioso e sfuggente) :<< No, ma cosa, non mi sono fatto niente! >>.


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